Alda Merini vista da Enrico Nigiotti
Cosa lega il cantautore livornese Enrico Nigiotti, concorrente alla 69esima edizione del Festival di Sansaremo con il brano Nonno Hollywood, alla celebre poetessa e scrittrice milanese Alda Merini? Ovviamente una canzone, La ragazza che raccoglieva il vento, che l’artista le ha dedicato e che sarà presente nell’edizione speciale del suo ultimo album di inediti “Cenerentola e altre storie…” (Sony Music Italy), in commercio dal 15 febbraio.
L’uscita di questo album è per noi l’occasione per invitare tutti i turisti che visitano il capoluogo lombardo e, in particolar modo, i nostri ospiti di Nice Apartment | Bocconi Naviglia scoprire la Casa Museo Alda Merini, situata in via Magolfa 32 (zona Navigli), che Milano ha dedicato alla “poetessa dei Navigli”.
Inaugurata il 21 marzo del 2011 (giorno del compleanno di Alda Merini), in una ex tabaccheria, non lontano dalla sua storica residenza sul Naviglio Grande, per la precisione al 47 di Ripa di Porta Ticinese, una volta fatto ritorno a Milano dopo aver sposato nel 1983 il poeta Michele Pierri ed essersi trasferiti a Taranto, qui i visitatori avranno la sensazione di sentirsi come a casa sua. Al primo piano è stata ricostruita la sua camera da letto, con i suoi mobili e i suoi oggetti (tutti originali e a lei realmente appartenuti), i muri scarabocchiati e la sua confusione.
Chi fosse curioso di scoprire e vedere i Navigli di Milano attraverso gli occhi e i versi della poetessa milanese suggeriamo di raggiungere la casa-museo a lei intitolata partendo dal vicolo Lavandai percorrendo poi il Naviglio Grande, la Darsena e il Naviglio Pavese con in mano il libro Alda Merini la poetessa dei Navigli di Aldo Colonnello.
NOTA: La foto d’apertura ci mostra Alda Merini in versione pop art. Di seguito Marcello Gatti, suo autore, ci spiega, in un’intervista rilasciata nel 2012 in occasione di una sua personale, com’è nata quest’opera di 3 metri X 2 e soprattutto com’è gli è venuta l’idea di installarla diversi anni fa a pochi metri dall’abitazione della poetessa, cosa che peraltro gli fece guadagnare il titolo di “artista di strada”. “Vivevo proprio dietro casa sua e mi capitava spesso di incrociarla alla pizzeria dell’angolo. Solo quando è scomparsa mi sono accorto che – un paio di civici oltre la casa della poetessa – c’era un cancello di legno sul naviglio. Aveva qualcosa di magico… Sembra un passaggio verso l’altrove. Ho scelto quindi quella che per me è la fotografica che immortala l’anima della poetessa e l’ho trasformata in un ritratto alla Andy Warhol. L’ho stampato e alle 5 del mattino mezzo Naviglio si è svegliato con le mie martellate! L’istallazione è rimasta solo qualche giorno. Forse non tutti hanno gradito. O forse a qualcuno è piaciuto in maniera particolare”.