111 luoghi di Milano dove ti (vi) porterei
Domani è un giorno che non dimenticherò facilmente. Mio figlio Giulio sosterrà l’esame orale di terza media (ha detto che ad assistere alla discussione della sua presentazione preferisce che ci siano solo i suoi amici e non noi perché “mi mettete panico”) e la mia amica Rosalba e suo figlio, compagno di scuola del mio, faranno definitivamente ritorno a Palermo dopo la loro parentesi milanese. Se da un lato sono felice che Giulio tagli questo traguardo della sua vita scolastica, dall’altro mi spiace tantissimo che la mia cara amica traslochi e che, in questo suo viaggio di solo andata, non porti con sé dei gran bei ricordi della città che per diversi anni l’ha “ospitata”.
“Milano è bella, ma non per viverci”, era solita dire alle sue amiche palermitane ogni volta che tornava in Sicilia. Quando il lavoro e gli impegni familiari glielo consentivano era infatti solita prendere il primo volo disponibile e far ritorno a “casa”. Senza nulla togliere a Palermo, credo che il capoluogo lombardo abbia molto da offrire. Per questo motivo, ma anche nella speranza di lasciarle qualcosa che non le faccia dimenticare la nostra amicizia (del resto è anche grazie a Milano, e in particolar modo all’Istituto Leopardi, la scuola che per tre anni i nostri figli hanno frequentato, se ci siamo conosciute!) e farle magari cambiare opinione sulla città che da 15 anni mi ha adottato e che ho finito per apprezzare, ho pensato di regalarle niente meno che un libro il cui titolo è decisamente un invito a farla tornare a trovarmi: 111 luoghi di Milano che devi proprio scoprire di Giulia Castelli Gattinara. Libro che scommetto anche gli ospiti del Nice Apartment |Bocconi Navigli sarebbero sicuramente felici di trovare al loro arrivo sul carrello del salotto da consultare magari prima di partire alla scoperta della città (peccato però che non abbia i testi anche tradotti in inglese!)
Di questi 111 luoghi sono quasi certa che la mia amica Rosalba ne abbia visti ben pochi. Del resto anch’io sfogliando il volume ho pensato che nonostante viva qui da tanti anni sono tantissimi i posti, tra quelli suggeriti, che non conosco veramente o di cui magari ho soltanto sentito parlare.
Il giorno che Rosalba tornerà a Milano, e sono sicura che lo farà visto che qui continueranno a vivere per motivi di lavoro i suoi due figli maggiori, ecco quella che potrebbe essere la nostra giornata tipo:
- Colazione tra gli specchi argentati, le boiserie di legno e i grandi lampadari di Murano del caffè da Sant’Ambroeus, tempio della micro pasticceria a due passi dal Teatro alla Scala e dalla Galleria Vittorio Emanuele II.
- Taglio di capelli /tinta nel salone di bellezza di Aldo Coppola, che si trova all’ottavo piano del palazzo della Rinascente da cui potremmo osservare/ammirare le guglie del Duomo.
- Pranzo da Erba Brusca dove nonostante l’atmosfera d’osteria e l’orto in bella vista, dove ovviamente non può mancare l’erba brusca, ci verranno serviti piatti di gran classe.
- Passeggiata fra le fronde profumate dei grandi tigli e dei faggi dei Giardini della Guastalla, il primo parco cittadino istituito nel 1938, a raccontarci dei nostri ragazzi.
- Visita (e questa è la parte di Milano che io amo) ai resti del Palazzo Imperiale, in via Brisa, che riporta alla memoria quello che rimane della Mediolanum romana (forse in pochi sanno che il capoluogo meneghino è stato capitale dell’Impero Romano d’Occidente tra il 286 e il 402 d. C. ). E vista la vicinanza anche alla chiesa San Maurizio al Monastero, in Via Magenta, che per i suoi affreschi è definita la Cappella Sistina di Milano.
- Infine quattro passi a Brera, il quartiere preferito di Rosalba, dove potremmo pensare di fermarci a cena al Jamaica, l’unico locale della zona che non ha perso la sua anima bohémien, per mangiare l’immancabile cotoletta alla milanese e, se ci va, parlare d’arte ricordando di quel nostro aperitivo in piedi da Cucchi, in occasione della presentazione alla stampa della mostra fotografica di Luciano Bobba, ovviamente con soggetto Milano!
Non mi resta che augurare alla mia amica di essere felice e di non dimenticarmi. Del resto la mia dedica sulla prima pagina del volume è molto esplicita: “Dimmi dove non sei ancora stata che ci andiamo insieme! La tua amica milanese, Marcella”