Che bello se tutto il mondo fosse come Schitt’s Creek
Qualche anno fa, su alcune testate giornalistiche, era apparsa la notizia di una host che si era rifiutata di accettare la prenotazione di due ragazzi dicendo che non affittava a coppie gay. Che bello se invece tutti gli host e le persone in genere fossero di mentalità aperta come gli abitanti di Schitt’s Creek, la piccola e deprimente città rurale canadese set immaginario della famosa e pluripremiata sitcom omonima a tinte LGBT+, di cui sono ovviamente fans (in onda dal 2015 è arrivata in Italia solo dopo 6 anni, in anteprima esclusiva sulla piattaforma Mediaset Infinity), che racconta la storia di una famiglia agiata rimasta all’improvviso senza soldi, dove l’omosessualità non è un problema e il potere dell’amore viene celebrato in tutte le sue forme.
Tra i miei personaggi preferiti (ammetto però di avere un debole per tutta l’eccentrica famiglia Rose) c’è ovviamente David Rose (Dan Levy), gay dichiarato nella vita reale e pansessuale nella finzione. Di lui adoro tutto: il suo modo di vestire (quanto è glamour), le sue espressioni facciali, il suo modo di gesticolare e, soprattutto, le sue conversazioni super intelligenti e mai banali. C’è una scena della prima stagione, ad esempio, dove per raccontare i suoi gusti sessuali a Stevie Budd (Emily Hampshire), la proprietaria del motel dove i Rose vivono, dopo aver perso tutto, che nel corso della storia diventerà la sua amica del cuore, dopo una breve relazione amorosa fra i due, sfrutta il fatto di trovarsi con lei in un’enoteca: lei lo informa che beve solo vino rosso e lui le risponde che ha gusti più ampi. “Bevo vino rosso, ma bevo anche vino bianco”, dice. “E sono noto per assaggiare il rosé occasionale. E un paio di estati fa, ho provato un merlot che era uno chardonnay”. E prosegue. “Mi piace il vino, non l’etichetta, sono pansessuale”. Geniale!
Ma è stato solo l’altra sera, guardando il sesto episodio (Open Mic) della quarta stagione che l’ho amato e ho capito perché l’omofobia non ha senso di esistere, per chi non lo sapesse ancora. Il Rose Apothecary, il negozio di David, non va alla grande e Patrick Brewer (Noah Reid), suo socio in affari, gli propone di organizzare una serata in cui si esibiscono dei dilettanti. E il primo a salire sul palco è proprio Patrick, che dedica a David “Simply the Best” di Tina Turner .
Nel sentirla mio marito ed io ci siamo commossi. Tutta colpa della voce di Noah intento a interpretare in versione acustica il famoso brano della regina del rock’n’roll, dei sottotitoli in italiano con la traduzione del testo e dei diversi livelli di emozione che David e sua madre Moira esprimevano. Così proprio mentre l’ascoltavo mi si è palesato quello che in cuor mio già sapevo: ci innamoriamo di una persona solo per come questa ci fa sentire, indipendentemente da questioni di genere.
E la conferma mi arriva nell’episodio successivo (Il barbecue): Patrick e David festeggiano quattro mesi insieme, ma al motel arriva una nuova ospite, Rachel, venuta a Schitt’s Creek per ricucire con il suo ex, che si scopre essere proprio Patrick. Tra Davide e Patrick scoppia ovviamente un litigio. Ed è proprio qui che Patrick spiega a David perché non deve aver paura del suo passato con Rachel. “Per quanto ci provassi a far funzionare la nostra relazione non mi sentivo mai a posto. Poi ho incontrate te e tu mi fai sentire a posto”. E il modo che sceglie David per farsi “perdonare” da Patrick, qualche puntata dopo, è altrettanto geniale (negli episodi a seguire Patrick diventerà l’anima gemella di David e non solo, ma non vogliamo spoilerare).
Spero che questa serie televisiva possa aiutare tutti ad accettare di più le differenze che ci possono essere tra le persone (la famiglia Rose si trova a dover abbassare il proprio tenore di vita e a confrontarsi con i residenti di Schitt’s Creek , le gag tra ex ricchi e provinciali sono da morir dal ridere, ma pian piano si integrano nel paesino e cercano di dare un senso alla loro nuova esistenza, non rinunciando però del tutto al loro innato cinismo) e ad accettarsi per quello che si è (anche una mamma come Moira, interpretata dall’attrice Catherine O’Hara, eccentrica, sfasata e anaffettiva può dimostrare una dimensione umana).
PER CHI SI FOSSE PERSO LE PUNTATE PRECEDENTI
Patrick e David si incontrano per la prima volta a Schitt’s Creek Stagione 3, episodio 8, ‘Recensione del motel’. Quando David va a richiedere una licenza commerciale per Rose Apothecary, Patrick lo aiuta a compilare correttamente i moduli. Più tardi, Patrick dice a David che vuole investire nella sua azienda e i due diventano soci. Solo alla fine della stagione, i due cenano insieme per il compleanno di David e David dà il bacio della buonanotte a Patrick. Patrick confessa di non aver mai baciato un altro ragazzo e che non sapeva se avrebbe trovato il coraggio di fare una mossa, quindi è grato che David abbia preso l’iniziativa.