I diritti dei passeggeri aerei più piccoli
Con l’arrivo dell’estate aumentano i viaggi con neonati o bambini al seguito per raggiungere le località di mare o partire le vacanze magari all’estero. Di seguito alcuni consigli da parte di AirHelp, la più importante società di supporto ai passeggeri aerei a seguito di ritardi e cancellazioni, su quali sono i diritti dei passeggeri aerei più piccini perché non dimentichiamoci che tutti i passeggeri, indipendentemente dall’età, hanno diritto a un risarcimento secondo la normativa europea CE 261.
“Anche i neonati possono essere vittima di ritardi o cancellazioni aeree e, ovviamente, anche loro hanno diritto a un risarcimento” afferma Roberta Fichera, portavoce di AirHelp. “Si avvicina il periodo più caotico del traffico aereo e riteniamo fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti dei bambini”.
Per molti anni le compagnie aeree hanno sostenuto che i bambini sotto i due anni non avrebbero diritto a un risarcimento dal momento che non hanno bisogno di un posto a sedere durante il volo. Tuttavia, AirHelp è riuscito a dimostrare davanti alla corte che, se viene pagato un supplemento per il bambino, questo ha diritto a un risarcimento in caso di ritardo o cancellazione del volo.
Nel 2016 AirHelp ha vinto una battaglia contro la compagnia aerea Thomas Cook Scandinavia. Il caso in questione riguardava l’ipotetico risarcimento per un bambino sotto ai due anni che viaggiava con la madre e la sorella più grande da Copenaghen a Phuket, in Thailandia. Il caso fu aperto nel 2015 e appena un anno dopo AirHelp riuscì a vincere la causa e la Thomas Cook Scandinavia dovette pagare il risarcimento.
La vittoria di questo caso rappresenta una vera e propria svolta dal punto di vista legale: le famiglie con bambini al di sotto dei due anni possono richiedere un risarcimento anche per loro, purché sia stata pagata una tassa al momento dell’acquisto del volo. Dal 2016, AirHelp ha vinto altri casi simili in tutta Europa ma nonostante i molti anni passati dall’accaduto, è ancora oggi un fatto poco noto.
“Ci sono ancora molte compagnie aeree che si rifiutano di pagare il risarcimento per i neonati e, dal momento che molti genitori ancora non sono pienamente consapevoli dei loro diritti, gran parte di questi risarcimenti è rimasta insoluta. Si avvicina la stagione estiva e il traffico aereo sarà alle stelle: per questo ci teniamo a informare le famiglie circa i loro diritti” continua Roberta Fichera.
Le compagnie aeree non sono solo obbligate a dare un risarcimento in caso di ritardi o cancellazioni, ma devono anche prendersi cura dei passeggeri che rimangono bloccati in aeroporto. Tutti i viaggiatori aerei dell’Unione Europea sono tutelati da norme rigide e severe in materia di trasporto aereo. La normativa EC 261 stabilisce che i passeggeri che subiscono ritardi superiori alle tre ore possono avere diritto a un risarcimento, ma hanno diritto all’assistenza dopo sole due ore.
Questo significa che le compagnie aeree sono obbligate a fornire ai propri passeggeri cibo e bevande, oltre a due chiamate gratuite, messaggi e l’accesso all’e-mail. Solitamente, per far fronte a queste richieste, le compagnie aeree rilasciano dei buoni pasto validi nei negozi o nei ristoranti presenti negli aeroporti.
Quando necessario, le compagnie aeree devono fornire anche una sistemazione in albergo, oltre all’eventuale trasporto da e per l’hotel. Alcune compagnie possono non avere la possibilità di prenotare tutte le camere per i passeggeri che ne hanno bisogno; in questi casi, i viaggiatori possono scegliere di prenotare da soli l’alloggio ed essere rimborsati dalla compagnia aerea in un momento successivo.