6 dritte per rendere la vostra casa vacanze ospitale anche agli home worker
Non immaginavo che in tempi di coronavisrus e lockdown la richiesta di appartamenti/stanze da affittare non conoscesse crisi. Se l’offerta è rimasta più o meno la stessa, è cambiata invece decisamente la domanda. I nostri ospiti oggi ci chiedono offerte economiche ad hoc, ritagliate su misura (i soggiorni non sono più lunghi un weekend, ma variano da un minimo di 15 giorni a un massimo di 2 mesi) e una sistemazione adatta a studiare/lavorare da casa. Sì, avete capito bene: DAD (didattica a distanza) e smart working, che obbligatoriamente fanno rima con WI-FI. Oggi infatti è più che mai impensabile dare un appartamento in affitto senza offrire un’ottima e soprattutto stabile connessione internet.
Ma non solo. Aspetto non trascurabile anche i canali attraverso cui ci arrivano le richieste sono mutati. Oggi il cento per cento delle prenotazioni arrivano grazie al passa parola o da ospiti che già sono stati in passato da noi. No quindi prenotazioni tramite Airbnb, ma da amici/conoscenti/parenti di altrettanti nostri amici che sanno, conoscendoci ed essendo in alcuni casi stati loro stessi nostri ospiti, che faremo il possibile per farli sentire come a casa loro. Questo, ad esempio, il messaggio scambiato con uno dei nostri amici che ci ha interpellati per sapere se potevamo ospitare un suo cugino che, quando ha scoperto che una delle sue due coinquiline, con cui condivide un appartamento a Milano, è risultata positiva al Covid-19, ha pensato bene di cercarsi una sistemazione provvisoria pur di evitare di essere contagiato a sua volta: “Essendo in smart working è importante che ci sia wi-fi e tavolo per pc, ma so che la casa è ben attrezzata!”. Non solo la nostra casa è ben attrezzata, ma si presta a mutare e ad adattarsi alle sempre diverse e nuove esigenze dei nostri ospiti.
Così dopo aver aperto le porte del Nice Apartment | Bocconi Navigli a famiglie con figli piccoli o adolescenti; coppie di fidanzati alla ricerca di weekend romantico; uomini d’affari in città per una fiera; modelle impegnate sulle passerelle durante settimana della moda; liberi professionisti a Milano per concludere affari; tifosi al seguito della loro squadra del cuore; studenti di master o di corsi di specializzazione; gruppi di amici; shopper addicted; malati in cura in uno dei tanti ospedali di eccellenza del capoluogo lombardo e aver cercato ogni volta di far sentire ciascuno di loro come a casa e di rispondere a quelle che immaginavamo potessero essere le loro necessità, è arrivato per noi il momento di cimentarci col primo ospite costretto a lavorare da casa (per chi non lo ricordasse Milano è al momento zona rossa).
Sfida ovviamente accetta e mi sento di dire anche superata. Sì perché essendo noi stressi da febbraio in smart working sapiamo benissimo cosa può rendere felice la vista di una persona confinata con l’ufficio in casa. Così, dopo essermi immaginata ospite nella mio stesso appartamento, l’ho completamente stravolto per adattarlo alle esigenze del nostro nuovo inquilino. E la conferma di aver fatto un buon lavoro ce l’ho avuta sul volto di mio marito, una volta entratovi, vi ho letto l’espressione da “effetto WAU”.
Di seguito qualche consiglio del Prof. Scullica e dell’Arch. Isadora De Pasquale, progettista dell’Osservatorio Copernico, per trasformare (dove possibile) la casa, anche quella data in affitto per un periodo più o meno breve, in un luogo dove poter vivere, ma anche lavorare bene come in ufficio e che noi di Nice Apartment | Bocconi Navigli abbiamo subito fatto nostri (vedere il video in chiusura all’articolo per crederci).
- Avere uno spazio personale dedicato al lavoro. Se in ufficio questo si traduce, nella maggior parte dei casi, in una scrivania, in casa significa trovare un angolino che possiamo allestire appositamente. Può essere anche uno spazio molto piccolo, ma deve essere accogliente e confortevole, adeguato al lavoro. Uno spazio in cui non ci siano disturbi esterni, per quanto possibile. E non dimentichiamoci di creare anche uno sfondo adatto alle videoconferenze! Lo sfondo dice molto di noi e delle nostre abitudini.
- Dare importanza ai luoghi di transizione. Come le hall negli uffici, gli spazi condivisi e i corridoi sono luoghi “neutri” in cui la mente può cambiare orizzonte e riposare: Anche se si lavora da casa è bene avere uno spazio di transizione simile. Inevitabilmente, molto spesso nelle abitazioni questa funzione è svolta dall’ingresso e dai corridoi tra le stanze. Che riacquisiscono così l’importanza che avevano perso nel tempo, tanto che in molte case oggi vengono aboliti in virtù della creazione di soggiorni open più ariosi. Ecco che nella situazione attuale, l’ingresso delle case diventa fondamentale, perché funge da filtro, sia verso l’esterno, ma soprattutto rispetto alle altre stanze della casa (così come i corridoi). Diventeranno i “cuscinetti” tra la zona di lavoro e il resto dell’abitazione, e miglioreranno il famoso work-life balance.
- Scegliere arredi ergonomici per le zone di lavoro, senza rinunciare però allo stile della propria casa. È importante ricordare ancora una volta che una cosa è l’ufficio, altra cosa è la casa: questa distinzione resterà fondamentale alla fine di questa emergenza, quando potremo tornare ai nostri usuali luoghi di lavoro. Quindi, la scelta migliore sarà, da un lato, rendere confortevole il luogo della casa deputato al lavoro – con una seduta adatta, uno schermo sufficientemente grande e una scrivania della giusta altezza – ma, dall’altro, non dimenticare che i colori e i materiali di questa zona devono integrarsi con quelli dell’abitazione, per non spezzare l’armonia generale dell’arredamento.
- Scegliere arredi flessibili e mobili può essere un’idea funzionale agli spazi più piccoli o più aperti. Ad esempio, tavoli che possono essere anche scrivanie o sedute leggere che possono essere spostate facilmente. Non tutti hanno la possibilità di creare uno spazio dedicato esclusivamente al lavoro, ma già cambiare la sedia o trasformare il tavolo può aiutare la concentrazione.
- Introdurre degli elementi di verde. Piante verdi da interno, fiorite o grasse, oppure una vista dalla finestra su un parco o un giardino (per i più fortunati): gli elementi naturali aiutano la concentrazione, stimolano la creatività e l’energia. Dovrebbero essere presenti in ogni ufficio e in ogni casa.
- Infine, ricordiamoci che anche l’arte è un acceleratore di creatività. In questi giorni di quarantena si possono sfruttare i tour virtuali messi a disposizione da tanti musei, ma si potrebbe anche pensare di introdurre elementi artistici in casa, come fonte d’ispirazione. Perché la bellezza, in casa o in ufficio, non è mai abbastanza.